Un bidone messo nel posto sbagliato può trasformarsi in una bomba di liti condominiali, multe e perfino cause legali. Ecco come evitarlo.
Gestire i rifiuti in un condominio non è mai una questione banale: spazi condivisi, regolamenti comunali e tolleranza tra vicini si intrecciano in un equilibrio delicato. Basta poco per incrinare la convivenza: ad esempio, spostare i cassonetti sotto la finestra di un appartamento. Potrebbe sembrare “soloe” una scelta pratica, ma in realtà può aprire la strada a controversie legali e richieste di risarcimento.
Molti non lo sanno, ma il posizionamento dei bidoni non è un dettaglio da lasciare al caso né al capriccio dell’assemblea condominiale. Esistono leggi precise, normative sanitarie e persino distanze minime da rispettare. E se non vengono osservate, il rischio è di ritrovarsi coinvolti in lunghe e costose dispute .
In condominio, di norma è l’assemblea a stabilire dove collocare i bidoni dell’immondizia. Si tratta infatti di una questione di ordinaria amministrazione, che richiede la maggioranza semplice dei voti. Ma attenzione: questa decisione deve sempre rispettare i diritti dei singoli condomini e le normative vigenti. Non basta dunque un voto a favore per piazzare i cassonetti sotto la finestra di qualcuno.
L’articolo 844 del Codice Civile è chiaro: non sono ammesse “immissioni moleste”, cioè odori, fumi o rumori che superino la normale tollerabilità. A questo si aggiunge il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006), che affida ai Comuni la gestione delle regole sui rifiuti. Molti regolamenti locali stabiliscono distanze precise tra i cassonetti e le abitazioni: ad esempio, a Roma si parla di 5-10 metri. Inoltre, l’ASL può intervenire se i bidoni diventano un rischio igienico, attirando insetti, roditori o emanando cattivi odori.
Insomma, non è una questione di “comodità”, ma di legge. Se la collocazione dei bidoni viola queste norme, la delibera condominiale può essere annullata e il condomino danneggiato può persino ottenere un risarcimento. Ma cosa fare concretamente se ci si ritrova un cassonetto sotto la finestra?
La prima mossa è rivolgersi all’amministratore di condominio, magari con una diffida scritta, sperando che il problema si risolva con il buon senso. Se però le “buone” non bastano, la strada passa attraverso la mediazione obbligatoria e, nei casi più gravi, il tribunale. In quella sede, il giudice può ordinare lo spostamento dei cassonetti e, se si dimostra un danno reale (problemi di salute, deprezzamento dell’immobile, disagi documentati), persino riconoscere un indennizzo economico.
Chi lo dice che per avere un pavimento lucido e pulito sia necessaria solo una…
Ti basta aggiungere un solo ingrediente nella lavatrice per notare subito la differenza: ecco di…
Non hai fatto le vacanze per risparmiare? Niente paura: con massimo 200 euro puoi goderti…
La rivoluzione digitale arriva anche agli sportelli: il classico bancomat sta per diventare un ricordo…
Tante persone amano i gelati dell'Eurospin, per questo potrebbero essere interessati a capire quale sia…
Novità sul pignoramento dello stipendio, adesso il rischio è reale per tutti e tanti iniziano…